lun 8 settembre 2008
Non aspettatevi il classico quintetto d’archi, o l’atmosfera seria e inamidata della tipica serata di musica cameristica. Se invece volere sperimentare un modo particolare e giocoso di avvicinare la musica colta, allora Tuoni e fulmini, il concerto del Quintetto bislacco che si terrà martedì 9 settembre alle 21.15 alla Rocca dei Rossi a San Secondo, fa al caso vostro. L’appuntamento, 16° della rassegna Estri d’estate, è realizzato in collaborazione con il Comune di San Secondo, Coppini Arte Olearia Aziende Agricole e L’Albero D’Argento. L’ingresso è gratuito, in caso di maltempo il concerto si tiene nella Sala delle Gesta della Rocca.
Walter Zagato e Duilio Galfetti (violini), Gustavo Fioravanti (viola), Marco Radaelli (violoncello) e Enrico Fagone (contrabbasso), i cinque musicisti del Quintetto bislacco, sono tutti professionisti dal solido curriculum, membri di formazioni orchestrali di prestigio, come l’Orchestra della Svizzera Italiana o quella del Teatro Regio di Torino. Ma a un certo punto della loro carriera “si sono prefissi di combattere il dilagante sopore che regna sovrano nelle sale da concerto dell'intero pianeta”, come spiegano loro stessi. In che modo? Prendono uno spartito, lo eseguono impeccabilmente, ma a un certo punto creano dei colpi di scena, dei piccoli sketch, delle gag teatrali che destabilizzano e alleggeriscono la solennità del contesto e dei mostri sacri che caratterizzano il loro repertorio. Che spazia da Mozart a Bach a Rossini, dalle Nozze di Figaro al Barbiere di Siviglia. “Giochiamo con la musica, non perché non abbiamo rispetto per questi grandi, ma per dimostrare che il musicista non è quella persona impettita che spesso appare”. Ecco allora che il pianissimo con cui si ama eseguire un passaggio celeberrimo delle Nozze di Figaro diventa il ronzare di una mosca, che viene inseguita dai concertisti. Oppure ecco una scena famosa del film Amici miei che entra all’improvviso nella serissima esecuzione del Barbiere di Siviglia.
Basta vedere le foto caricaturali che diffondono alla stampa, o leggere le loro buffe biografie, per capire come questi cinque professionisti abbiano davvero voglia di prendersi gioco della paludata seriosità dell’ambiente musicale. Del violinista Walter Zagato, primo violino dell’Orchestra della Svizzera italiana oltre che del Quintetto bislacco, si legge che “la sua carriera è iniziata prestissimo quando alla tenera età di 6 anni vinse il primo concorso in solfeggio a pernacchia d'ascella, azzeccando un'impressionante serie di note giuste grazie alla tipica fortuna del principiante”.
E sul violoncellista Alessandro Andriani: “La sua debordante poliedricità è assurta a notorietà mondiale in occasione di un megaconcerto alla Hollywood Bowl quando in un leggero eccesso di esaltazione musicale diede fuoco al violoncello Stradivari Ex Sgratthülein del 1698 gentilmente prestatogli dalla fondazione Von Sprott con la raccomandazione di tenerlo lontano dalla luce e da fonti di calore”.
mar 17 giugno 2008
Il Quintetto Bislacco ha aperto domenica a San Antonio della Serra la nuova stagione diArmonie in Valcerrina, ottenendo un successo superiore alle attese degli organizzatori.L'entusiasmo del pubblico per l'esecuzione dei giovani musicisti svizzeri è stato travolgente, coinvolgendo i tantissimi spettatori giunti anche da lontano (...) Il programma è risultato del tutto consono alle caratteristiche dell'eclettico gruppo elvetico (...) Un repertorio nuovo rispetto agli schemi tradizionali dei concerti valcerinesi. Se poi si aggiungono gli atteggiamenti quasi cabarettistici dei simpatici interpreti, dotati di virtuosismo e fantasia, il divertimento è stato completo.
La brillante polka viennese Tuoni e fulmini ha dato il via al concerto presentato da Gian Paolo Bardazza, inossidabile presidente di Idea Valcerrina. Dopo il "temporale" viennese, ecco il Blue del tango di Anderson. Poi uno swing, ma la melodia era quella di un bellissimo concerto di Bach in tre tempi, trascritta con variazioni jazzistiche. A seguire un brano di George Gershwin nel quale le note della tromba in sordina sono state perfettamente imitate dalla voce di Duilio Galfetti, straordinario esecutore di strumenti vari e creatore di effetti speciali. ça morte del padre ispirò uno struggente tango ad Astor Piazzolla, che è stato eseguito al violino da Walter Zagato. A seguire due divertenti composizioni dell'eclettico e polistrumentista Galfetti, impegnato rispettivamente al mandolino e al banjo. Gustavo Fioravanti, autore degli originali arrangiamenti, ha avuto la sua parte di consensi interpretando, alla viola, una danza rumena.
Il concerto è proseguito con due suite dedicate a Morricone e Bernstein e si è concluso conMichelle dei Beatles e con la Czarda di Monti. Le calorosissime ovazioni hanno convinto gli esecutori a concedere due bis: una brillante sinfonia di Rossini e la struggente La vita è bella di Piovani.